iADAPTATION: un successo annunciato per l’evento appena concluso!

Il confronto sul concetto di adattamento profondo si è appena concluso, e ha visto 20 ragazzi e 5 accompagnatori provenienti da Italia, Polonia, Croazia, Spagna e Ungheria condividere 7 giorni di ricchissime attività!

Lo scambio giovanile IDA: Introduction to Deep Adaptation, tenutosi dal 22 al 28 Luglio, è stato organizzato dall’associazione culturale ungherese  Tett-Hely Ifjúsági Egyesület e ha visto la partecipazione oltre che di FTS dei partner CLASH , Centrum Inicjatyw Lokalnych e Raplection.

Lo scambio è stato proposto al fine di trasmettere e discutere con i giovani europei l’urgenza e la necessità di agire insieme contro il cambiamento climatico, guidati dai principi della teoria dell’adattamento profondo del Professor Jem Bendell.

L’equipe degli organizzatori ungheresi-spagnolo e supportati dai rispettivi leader, ha accompagnato i 20 ragazzi ad apprendere e mettere in pratica i quattro concetti fondamentali alla base dell’adattamento profondo: resilienzia (creare sistemi e comunità sociali resilienti), restaurazione (di ecosistemi e risorse naturali), riconciliazione (con la natura), rinuncia (a beni e azioni che rovinano il pianeta).

Quello di deep adaptation è un concetto, un’agenda e un movimento sociale internazionale. Si presuppone che gli eventi meteorologici estremi e altri effetti del cambiamento climatico avranno conseguenze sempre più negative sulle risorse alimentari, sull’acqua, gli alloggi, l’energia e i sistemi sociali e governativi. Sono necessarie dunque misure forti per adattarsi al disfacimento degli stili di vita industriali occidentali.

Con lo scopo di collegare queste teorie teoriche alla pratica è stato chiesto ai ragazzi di vivere in una vera e propria comunità, facendo rinunce rispetto ad una loro giornata normale e imparando a risolvere una situazione estrema con attività costruttive e collaborative. Divisi in gruppi dovevano preparare da mangiare e pulire a turno, dibattere su tematiche riguardanti il cambiamento climatico. Tutto questo in un’alternanza di esercizi dai quali hanno imparato e messo in pratica i valori della deep adaptation.

Con giochi di ruolo, hanno dibattuto e messo in atto politiche di salvataggio del pianeta, viste sia dalla parte dei governi che dagli sforzi dei singoli cittadini, per contribuire contribuire in modo sostanziale alla salvaguardia del pianeta. E’ stato chiesto ai ragazzi di confrontarsi tra di loro con attività di dibattito, e lavorare sul piano personale costruendosi una sfida di 28 giorni per migliorarsi.

Le attività succedutesi sono state sia teoriche che pratiche e hanno messo a dura prova i giovani, soprattutto quelli meno abituati alle rinunce, a un rapporto stretto con la natura, alla vita sociale in un ambiente ristretto e condiviso. Si sono svolte passeggiate nel bosco vicino, sfide da completare durante la visita alla città di Pècs e pomeriggi al lago. Tutte queste attività hanno contribuito a formare un gruppo unito.

Uno degli aspetti più importanti che non deve essere sottovalutato è stato l’aspetto sociale e interculturale dell’esperienza: attraverso le serate dedicate i 20 ragazzi hanno avuto modo di presentare con balli tipici, presentazioni power point e cibo, il loro paese di origine agli altri partecipanti.

Fin dal primo giorno i giovani sono stati incoraggiati a socializzare, aprendosi ad altre culture e lavorando insieme ad obiettivi comuni, soprattutto grazie agli energizer che venivano proposti prima di un’attività e tra un’attività e l’altra.

Appena arrivato, il gruppo è stato accolto nell’alloggio MECSEK HÁZA ed i ragazzi sono stati divisi nei “Fruit group”(mela, banana, melone e arancia), formati da partecipanti di diversa nazionalità, i quali sono poi serviti per assegnare le mansioni: il gruppo della pulizia e il gruppo della cucina.

Durante lo scambio, i giovani hanno anche avuto modo di visitare la città di pécs, un’occasione per apprendere usi e costumi della popolazione ungherese, e di recarsi inoltre alla radio tower che si eleva sopra la cittadina di Orfü permettendo ai ragazzi di godersi uno spettacolo di luci notturno. Un progetto davvero ricco di momenti di crescita per i ragazzi che vi hanno partecipato, non solo per l’ampliamento delle proprie conoscenze e competenze in materia ambientale, ma per l’importante lezione di ascolto, unione, collaborazione e rispetto dell’altro.

L’ultima sera i ragazzi hanno avuto l’onore di festeggiare tutti insieme il diciottesimo compleanno di un nostro volontario, Giacomo Villa. I festeggiamenti del compleanno si sono dunque aggiunti alla feste di consegna degli Youth Pass, in cui i ragazzi si sono firmati le magliette, per scambiarsi un ricordo. Il momento conclusivo di questo viaggio alla scoperta della teoria del adattamento!

“I ragazzi della Fondazione sono tornati a casa con un livello di maturità e consapevolezza che prima non avevano. Questo Youth Exchange ha riacceso in noi la voglia di organizzarne uno in Toscana – spiega Carla Sabatini, project manager di FTS -. 

 

Partecipare per la seconda volta al progetto IDA ci ha confermato la forza di questo progetto, e chissà se saremo noi i prossimi organizzatori di YE Erasmus+ IDA. Stay tuned!

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