Indicatori di efficienza e decarbonizzazione in Italia e nella UE (Documentazione Nazionale)

Rapporto Ispra che analizza per la parte italiana:

CONSUMI DI ENERGIA
Dopo il calo avvenuto nel 2020 a causa della pandemia di SARS-CoV-2 nel 2021 si osserva un rimbalzo dei consumi (+8,5% in più rispetto al 2020), con 153,7 ktep.

GAS SERRA
Relativamente alle emissioni di gas serra nel 2021 è stato registrato un rimbalzo per tutti i settori, sebbene le emissioni totali siano rimaste al di sotto del 2019. Le emissioni di gas serra nel 2021 sono diminuite del 19,9% rispetto al 1990 e del 13,9% rispetto al 2005. Le stime preliminari ISPRA al 2022 mostrano che le emissioni di GHG sono sullo stesso livello dell’anno precedente (+0,1% rispetto al 2021). Le emissioni dell’industria manifatturiera e costruzioni sono diminuite del 41,6% dal 2005 al 2021. I trasporti mostrano una crescita costante con un’inversione di tendenza solo dopo il 2007 e la forte diminuzione nel 2020; le emissioni del 2021 sono inferiori del 19,5% rispetto al 2005. Il settore civile (residenziale e servizi) aumenta le emissioni dal 1990 (+9%), con una differenza significativa tra residenziale e servizi, mentre il primo settore riduce le emissioni del 12% e il secondo aumenta del 108,6%. Le emissioni di gas serra pro capite sono aumentate da 9,2 t CO2eq nel 1990 a 10,3 t CO 2eq nel 2004, negli anni successivi è stato registrato un rapido calo fino a 6,5 t CO2eq nel 2020. Nel 2021 il valore è di 7 t CO2eq. Le emissioni di gas serra pro capite diminuiscono dal 2005 al 2021 con un tasso medio annuo del -2,5%, mentre il tasso medio annuo di diminuzione dal 1990 è del -0,9%.

EMISSIONI METANO
La riduzione delle emissioni di metano è molto inferiore alla riduzione del GHG totale (-19,9%). Inoltre, i gas serra diversi dal metano hanno ridotto le emissioni del 20,8% rispetto al 1990. Questi tassi mostrano la necessità di ottenere una riduzione delle emissioni di metano dalle principali fonti.
Le emissioni fuggitive rappresentano l’8,3% e il metano incombusto nel settore energetico rappresenta il 7,2%.
La maggior parte delle emissioni fuggitive di metano sono dovute alla filiera del gas naturale (produzione, trasporto e distribuzione) che nel 2021 rappresenta l’80% delle emissioni fuggitive totali di metano con una quota che è diminuita significativamente dal 1990, quando era del 91,2%. Le filiere di petrolio e gas naturale hanno registrato riduzioni di oltre il 60% dal 1990. Le emissioni di metano incombusto nel settore energetico sono dovute principalmente alla fonte dominante dei settori civile e agricolo. Tali fonti rappresentano una quota dell’80,1% nelle emissioni di metano del settore energetico nel 2021, seguite dalle industrie manifatturiere e delle costruzioni con il 9,6%, dai trasporti con il 6,4% e dalle industrie energetiche con il 3,9%. Disponendo in ordine decrescente le sorgenti di metano si può notare che il 96% delle emissioni di metano proviene da sette sorgenti chiave che emettono 45,2 Mt CO2eq. Le emissioni dalle sorgenti chiave sono diminuite del 13,7% dal 1990. Le emissioni dalle sorgenti minori, che sono cumulativamente responsabili del 4% delle emissioni, sono inferiori del 27,7% rispetto al 1990. Lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è la prima sorgente chiave con un terzo delle emissioni totali di metano, seguita dalla fermentazione enterica con il 31,2%. Le prime due sorgenti sono responsabili di quasi due terzi delle emissioni di metano

Osservatorio NewsAmbiente

Osservatorio NewsAmbiente è la rubrica di giurisprudenza ambientale a cura del dott. Marco Grondacci: con cadenza settimanale la Fondazione pubblica novità legislative nazionali ed europee che toccano temi come la gestione delle risorse e dei rifiuti, l'energia e l'inquinamento.
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